Verde come una stampante
Scrivo questo pezzo subito dopo essere uscito da una conferenza stampa della Lexmark
Scrivo questo pezzo subito dopo essere uscito da una conferenza stampa della Lexmark. C'ero entrato con l'idea di dare una occhiata ai nuovi modelli e, banalmente, scriverne una recensione per Macworld. Sono uscito con qualche dato che non possedevo e di conseguenza qualche riflessione.
Le stampanti laser a colori stanno diventando un oggetto a larga diffusione. Ormai costano tra i 250 e i 500 euro, quindi stanno rapidamente conquistando tutti gli uffici anche piccoli. Presto entreranno nelle case. Il mercato dell'informatica cresce in Italia del 4% circa ogni anno: le stampanti laser a colori hanno fatto il +37% nel 2007 (e il +63% nel resto d'Europa, quindi ci si aspetta che il consuntivo 2008 e ancor più il 2009 sarà stellare anche da noi). Da quattro o cinque anni le case hanno cominciato a vedere i modelli più economici usando gli stessi truccacci popolarizzati dalle getto d'inchiostro: ci rifilano la stampante nuova con una cartuccia semivuota e poi guadagnano vendendo la ricarica. La Lexmark aveva anche provato a mettere un chip speciale nelle cartucce che ne impedisse la ricarica; una terza parte aveva scoperto come funzionano i chip e aveva trovato modo di aggirare la protezione resettandoli. Lexmark provò a denunciarlo ma perse la causa, nel 2004. Si sono debitamente cosparsi il capo di cenere e provano con la carota anziché il bastone: recuperano le cartucce vuote a loro spese, riutilizzano il chip, riciclano il resto e per ogni dieci cartucce vuote restituite ne regalano una. Se dopo trentamila copie stampate si rendono conto che il cliente ha sempre comprato prodotti originali gli regalano un nuovo gruppo fusore (in mancanza del quale la stampante andrebbe rimpiazzata). Bravi, sette più.
Una delle mille leggi inapplicate in Italia prevede che le stampanti in azienda vengano chiuse in uno sgabuzzino o stanza dedicata. Io faccio consulenze da quasi 25 anni e non ho mai visto una società organizzata in questo modo. Personalmente, credo che non ce ne sia davvero bisogno: il toner quando stampiamo viene elettrizzato, dunque attratto dal rullo, e questa è la miglior garanzia che non se ne scappi in giro per l'aria. Io ho un sacro terrore dei materiali sospetti cancerogeni, per esempio quando incontro un fumatore lo prendo amichevolmente a picconate nelle gengive -- non una fisima ma una reazione: ho perso entrambi i genitori al male del secolo. Eppure io mi tengo una laser sotto al tavolo.
Viceversa, riempirsi le cartucce di toner da soli non è una bellissima idea. Le prime stampanti laser usavano polvere di toner da 14 nanometri di diametro, ma oggi siamo scesi a 5,5 -- dimensioni superiori non permettono di stampare a 1200 punti per pollice. Sotto i 7 µm si parla di polveri sottili, quindi roba che fa malissimo respirare perché può arrivare sino ai bronchi.
Eppure di questo rischio si parla poco. Una università australiana ha pubblicato nel 2007 uno studio, reperibile integralmente in rete (tinyurl.com/64blva), ma analizzando modelli vecchissimi e con risultati che trovo strani e francamente poco credibili. La LaserJet 5M della HP, per dire, me la ricordo benone: era identica alla 5, ma aveva una presa di rete specifica per venire usata nelle reti di Macintosh; la versione per reti di PC si chiamava 5N. Gli australiani dicono che secondo le loro misurazioni la 5 emette un sacco di particelle di toner, la 5M un po' e la 5N niente del tutto. A mio sentimento, hanno semplicemente trovato tre esemplari della stessa identica meccanica che si comportano diversamente tra loro.
I signori e le signore della Lexmark hanno tutta la mia simpatia, anche a causa di un episodio che raccontai su queste pagine nel gennaio 2006 (per chi se lo fosse perso: tinyurl.com/5pgbl5). Oggi scopro che hanno un anima ecologista che si estende ben oltre il semplice evitare l'uso di materiale tossici nei prodotti (come fa Apple): hanno messo mano al portafogli per piantumare 190.000 metri quadri nel Parco del Ticino. Mi lascia perplesso che la loro documentazione non dica niente sulle polveri sottili. Comincio a pensare che la razza umana si estinguerà non perché sia incapace di governare il pianeta ed eventualmente di crescere fuori di esso, ma perché distratta da altre questioni.
Originariamente pubblicato in data 03/12/2008