Io Ve e i bug
I bug sono pi371 pericolosi degli orchi e dei troll, e ancor pi371 divertenti da combattere
La maggior parte dei lettori di questa rivista mi conosce, naturalmente, come esperto Mac: ma la mia formazione è quella di un programmatore e la mia attività professionale degli ultimi otto anni almeno è concentrata quasi esclusivamente sul web, ambiente per il quale sviluppo soluzioni. Un aspetto molto peculiare della vita del programmatore, spesso spiacevole e a volte stupefacente, è la caccia al bug. Qualsiasi programma men che banale contiene errori di programmazione (uno ogni cento righe di codice in media, si calcola, ma ricordatevi che al mondo esiste Windows NT, che la media innalza assai).
Al mondo non esiste, grazie al cielo, solo il lavoro. Bragagnolo, per esempio, perde le sue nottate su
World of Warcraft , mentre il sottoscritto da anni frequenta assiduamente i giochi d'avventura di una piccola azienda, la Spiderweb Software (www.spiderwebsoftware.com), che consiglio caldamente a chiunque non abbia problemi con l'inglese. Anche il Venerandi, ho scoperto con sorpresa di recente, si appassiona a quei giochi, che il nostro ha citato più volte nei suoi racconti. È con una punta di orgoglio dunque che confesso pubblicamente non solo la mia passionaccia, ma anche di aver preso parte al beta test per il più recente episodio della serie
Avernum , appena uscito in versione Mac. Il beta test, per chi non lo sapesse, si ha quando i programmatori hanno completato lo sviluppo e sottomettono il loro lavoro a un gruppo limitato di utenti con l'incarico di stressare il codice alla ricerca degli ultimi difetti.
I bug di Windows sono noiosi e pericolosi (se un difetto di programmazione spazzola via il vostro disco rigido e tutti i contenuti sono pianti e stridor di denti) mentre quelli di un gioco sono curiosi e a volte vagamente divertenti. In Avernum, per esempio, gli animali selvatici possono attaccare i passanti, ma se i vostri personaggi dedicano parte del proprio tempo e dei propri sforzi allo studio della Natura riusciranno a tenerli a bada. Durante una delle mie prime spedizioni sulla misteriosa Isola dei Rettili, il mio arciere veniva colpito e sveniva. Immediatamente tutti i lucertoloni nei paraggi mi si avventavano addosso, perché la sapienza collettiva del mio gruppo era precipitata al di sotto del livello di soglia. Ho protestato con l'autore, e nella versione definitiva del gioco ciò che conta è la sapienza media del gruppo, non il valore assoluto della somma. Se così non fosse i miei personaggi sarebbero ancora lì adesso a bastonar lucertole.
C'è anche un certo gruppo di orchi, dalle parti della città di Formello, che nelle prime stesure di Avernum si poteva mazzuolare con calma, un membro alla volta, purché gli avventurieri mantenessero una certa distanza dal capo. Sono spiacente di annunciare che nella versione definitiva vi si avventeranno contro come un sol umanoide.
L'ultima parte del ciclo di test viene chiamata dai programmatori "final candidate" e se un difetto viene trovato a questo punto probabilmente verrà giudicato non sufficientemente grave da bloccare la commercializzazione del prodotto. Solo nei rari casi in cui un gravissimo problema (in gergo: uno "showstopper") viene dissotterrato, la pubblicazione viene ritardata. In Avernum, se lasciate il gioco aperto sullo sfondo, cambiate la risoluzione del monitor, addormentate e riaccendete Mac, salvate il gioco e uscite, il programma si chiude inaspettatamente. Ma la partita è salva, quindi il difetto resta nella versione commercializzata.
Mi rendo conto di aver pubblicamente spu... ehm, svilito... l'amato cantastorie di Macworld, raccontandovi come io abbia già finito di sgominare Rentar Ihrno mentre il Venerandi i questo preciso momento sta ancora cercando di aprire la cripta di quel morto vivente che sta nei sotterranei di Forte Monastero, a due passi dall'inizio dell'avventura. Ma non c'è da preoccuparsi, lo conosciamo tutti, si rincuorerà spendendo qualche biglietto da cento alla Fnac. È solo un gioco, in fin dei conti.
Originariamente pubblicato in data 01/05/2006