È morto Pentium, tapim tapum
È incredibile: il PowerPC G5 gode di eccellente salute. Il Pentium invece no... eppure sembra destinato a rimpiazzarlo.
Il PowerPC G5 gode di eccellente salute. Oh, certo, IBM solo da pochissimi mesi (circa dall'inizio dell'anno) riesce a consegnarne ad Apple nella quantità promessa, in modo che chi ordina un Power Macintosh G5 biprocessore se lo ritrovi sulla scrivania nel giro di pochi giorni. Oh, certo, Steve Jobs a fine 2003 aveva promesso che entro un anno avrebbe presentato macchine a doppio processore da 3 GHz, e invece si è trovato a dover offrire Mac da "soli" 2,5 GHz. Ma vogliamo paragonare con quello che succede nel tetro reame di Emesdosistan? Pentium 4 era uscito dal 2002 alla frequenza di 3,2 GHz in un circuito integrato che incorporava cinquantacinque milioni di transistor. La generazione successiva, che i progettisti avevano soprannominato "Prescott", doveva debuttare a fine 2003 e toccare i 4 GHz: ma la nuova versione, nonostante i suoi 125 milioni di transistor, ha offerto un guadagno molto modesto nelle prestazioni (del 6%) ed è stata ritardata di oltre sei mesi per una serie di problematiche tecniche. Poi, a maggio 2004, l'annuncio: Intel avrebbe rinunciato a sviluppare ulteriormente Pentium 4, così come il più costoso e professionale fratello maggiore Xeon. "Sono stati scartati oltre due anni di lavoro", secondo la stima di William Siu, responsabile Intel per le piattaforme desktop.
Un uomo che, per fiuto negli affari, teme ben pochi rivali — un certo William Gates — ha preso una decisione coraggiosa, l'unica coerente sulla base dello stato di cose. La prossima versione del suo sistema operativo non utilizzerà processori Intel, come aveva sempre fatto in passato, ma invece supporterà PowerPC G5. Microsoft ha anche acquistato un avantreno di PowerMac G5 (più di cento), ci ha montato sopra una versione speciale di Windows fatt'apposta, e li ha distribuiti a tutti i principali sviluppatori di software per il suo sistema, in modo che possano cominciare subito a scrivere e riscrivere per PowerPC.
Vi ho detto la verità e nient'altro che la verità... ma non ve l'ho detta tutta (che vi aspettavate? Vivete in Italia, dopotutto, no?) Il sistema operativo a cui facevo riferimento sopra è quello della Xbox, la consolle per videogiochi di Microsoft. La cui prossima versione sarà basata, appunto, sui processori IBM che ci sono più cari. Anche Sony e Nintendo hanno scelto PowerPC per le loro console.
Ne volete sapere un'altra? I prossimi chip di Intel saranno
multicore , proprio come i PowerPC G5 modello 970mp che IBM ha cominciato a consegnare a fine gennaio scorso e che saranno al cuore dei PowerMac "G5 e mezzo". I figli del Pentium avranno frequenze più basse rispetto ai 3,6 GHz del Pentium 4, tanto sbandierati e tanto inutili. I responsabili marketing di Intel, quelli che hanno passato gli ultimi dodici anni a convincere gli allocchi che più GHz significa maggior velocità, non sanno più a che santo votarsi. Un consiglio: non comprate azioni Intel. Comprate quelle della società farmaceutica che produce il Maalox, non mi ricordo così su due piedi come si chiama. Ne stanno consumando a ettolitri.
Quando, nel luglio 2003, il sottoscritto scrisse per questa rivista un articolo sull'allora nuovissimo processore G5, conclusi scrivendo che era percettibilmente più veloce di qualsiasi cosa Intel avesse a disposizione, che i fan del PC (colti da attacchi di isteria e incredulità) avrebbero fatto bene a farsene una ragione, che è inevitabile trovare continui sorpassi tra concorrenti in un mercato vivace e competitivo come quello dei microprocessori. Dunque invitavo i miei lettori a non farci il callo: pensavo che presto Intel avrebbe tirato fuori dal cilindro un processore più veloce del G5. Sapete che vi dico? Mai stato tanto contento per un errore.
Originariamente pubblicato in data 18/06/2005