Per un'Italia di forte fibra
Come liberarsi in fretta dei seccatori che telefonicamente vogliono vendervi un contratto voce, come va davvero la banda larga in Italia e qualche dritta per il prossimo futuro
Quante volte avete sentito questa fatidica frase o una analoga? "Buongiorno, sono il dottor Basilocchi, la chiamo dalla direzione commerciale Fastweb, vorrei parlare con chi in azienda/in famiglia si occupa della telefonia". A me capita circa una volta al giorno da quando ho smesso di rispondere alle telefonate che arrivano da "numero chiamante nascosto" -- prima erano di più. Rispondo, per prassi: "pizzelia cinese Lin Hu, pizza al tlancio da aspolto, tu vuole pizza?" Il dottor Basilocchi di turno a volte parte lo stesso con la filippica sui vantaggi della sua offerta, poi l'ultimo neurone rimastogli si accende freneticamente e comincia a lampeggiare, lui incespica, si ferma. Di solito si scoraggia: "Scusi, credevo di parlare con l'azienda/con la famiglia Accomazzi". A volte ci prova lo stesso: "Che compagnia telefonica avete alla pizzeria?", e io imperterrito: "Io no capisce scusa signole, tu plenota pizza?"
È la soluzione più indolore per tutti che io abbia provato perché, diciamo la verità, tu sei lì che cerchi di fare il tuo lavoro e ti verrebbe da mandarlo al diavolo. Poi apri il giornale e scopri che per ogni dieci neolaureati in Italia solo uno trova lavoro e gli altri nove vanno a ingrassare le fila dei call center, ti diamo un bicchier d'acqua dieci euro per ogni contratto telefonico che riesci a stipulare, e ti viene un filo di magone per il povero Basilocchi, che s'è fatto un mazzo così per tutta la sua giovane vita per arrivare al pezzo di carta in giurisprudenza, scienze delle comunicazione o altro corso di laurea della facoltà di scienze della disoccupazione. Però, Basilocchi mio, non posso mica cambiare la compagnia telefonica con la stessa frequenza delle mutande…
Oggi le compagnie telefoniche offrono connessioni ADSL a Internet chiamate "venti mega" e tali soltanto sulla carta: mediamente offrono solo cinque megabit quando stiamo scaricando un'app dai pur velocissimi server di Cupertino e un decimo soltanto quando stiamo inviando dati nostri in Rete. Per andare oltre serve la fibra ottica: e in Italia ce n'è non poca già bell'e pronta ma inutilizzata (cercate "dark fiber Italia" in Google per saperne di più). Come nazione ci siamo pure presi belle strigliate dall'Unione Europea perché non riusciamo a costringere chi ha le chiavi della fibra esistente ad aprire i lucchetti.
Con la ADSL più avanti di così non si va. Con la fibra in casa si potrebbe arrivare a mille megabit (Google sta cablando due città a mo' di dimostrazione e offre la connessione a 70 dollari al mese), ma di solito ne vengono offerti cento. La solita Fastweb ha una proposta del genere in pochissime grandi città per 50 euro al mese e la Telecom una offerta ancor più costosa e con una copertura ancor meno interessante. Risultati: per velocità media di connessione a Internet l'Italia è penultima in Unione Europea secondo le statistiche. Superiamo soltanto Malta, che però è un'isoletta in mezzo al mare…
Gli investimenti per migliorare la situazione esistente da qui a fine 2014 sono, sommando tutti gli operatori e tutti gli interventi in tutta la penisola, all'incirca uguali a quelli effettuati nella sola città di Shanghai nell'ultimo anno (poi non stupitevi se l'economia cinese va a gonfie vele e noi siam qui a leccare gli spiccioli). L'idea per fare le nozze coi fichi si chiama FTTC, fiber to the cabinet: invece di portarvi la fibra ottica in casa la portano solo alla centralina di quartiere e da lì si continuerà ad usare il cavo di rame. Una specie di super-ADSL che venderanno commercialmente sbandierando cento megabit e che ne darà una trentina se il vostro cavo di rame è di qualità mediocre, cinquanta se tutto va bene. Verranno raggiunti dal servizio i capoluoghi di provincia e tutti i maggiori comuni lombardi, se una iniziativa sbandierata da quella regione vedrà la luce (ma non mi stupirei del contrario).
Se siete interessati, prendete appunti, ecco cosa domandare al dottor Basilocchi nelle prossime 700 telefonate, ovvero nei prossimi due anni.
1. Mi verrà riservato un blocco di numeri IP fissi IPv6, così "trova il mio Mac/iPhone/iPad/chiavi dell'auto" funziona di sicuro e posso riprogrammare il termostato dal treno col quale torno dalla settimana bianca?
2. Che latenza ha la connessione? Una linea da molti megabit serve a nulla per chi vuole giocare o videotelefonare: in questi casi serve velocità di risposta.
Ancora una volta, il povero Basilocchi resterà basito, non conoscerà la risposta, probabilmente non capirà neppure la domanda. Ma se tutti noi facciamo queste domande, anzi se passiamo la parola a parenti e amici, le compagnie telefoniche capiranno che per fare affari non basta mandare allo sbaraglio Basilocchi. Servono anche prodotti e servizi.
Luca Accomazzi mette insieme il pranzo e la cena facendo guadagnare, o risparmiare, i propri clienti su Internet sin dagli anni Novanta
Originariamente pubblicato in data 23/09/2012