Debito formativo
Il docente di telecomunicazioni del liceo tecnologico scrive ai genitori del piccolo Marco, segnalando gravi lacune nella sua preparazione
Liceo tecnologico "Wozniak e Jobs"
Via Zante 16/2
20138 Milano
Raccomandata a mano
Gent.ma sig.ra
Marta Provera
Gentile signora Provera,
le scrive il professor Accomazzi, che come lei ricorderà è stato nominato dal consiglio di classe 5^ B come tutor di suo figlio. Purtroppo le devo annunciare che, anche se siamo soltanto all'inizio dell'anno scolastico, Marco ha già accumulato votazioni molto negative, che se pur non mettono ancora a repentaglio il successo dell'anno scolastico tuttavia costituiscono un vivo segnale d'allarme da tenere presente e sul quale è necessario riflettere per evitare gravi conseguenze.
Le parlo, me lo permetta, con grande franchezza. Il ragazzo, per usare un vecchio cliché, è intelligente ma non si impegna. Ne parlavo già lo scorso anno con il padre, suo marito il gentilissimo signor Tronchetti, durante l'ora di ricevimento parenti, probabilmente se ne ricorderà. La cosa è particolarmente molto evidente nella disciplina che io personalmente insegno, Telecomunicazioni. In questa prima parte dell'anno scolastico ho assegnato a Marco quattro prove, per valutarne la preparazione (si trattava, per la cronaca, di una linea "smart fax" e tre ADSL: una flat, una a consumo e una gestita da una terza persona). La prima linea ADSL mi è stata consegnata completamente non funzionante, lasciata in tale stato per oltre un mese nonostante decine di richiami e portata a funzionamento solo quando ho messo una nota sul registro al ragazzo, inviandola per raccomandata e minacciandolo di deferirlo al preside. La seconda linea ADSL è stata installata correttamente, ma accompagnata solo da uno striminzito foglietto che mi invitava a contattare "www.rossoalice.it", dove al posto delle attese istruzioni per completare la configurazione e connettermi trovavo solo materiale inerente al calcio e alle belle donne scarsamente vestite. La terza linea ha richiesto ben oltre un mese di attesa prima dell'allacciamento fisico. E la linea fax? Pare sia stata installata subito, dopo un mese nessuno si era ancora curato di dirmi o scrivermi a quale numero di telefono rispondesse...
Ho provato a parlare con Marco di questi problemi, anche telefonandogli, più volte, al numero di casa (il 191). Ho trovato decine di ragazzine: ho parlato con Veronica e con Vanessa, con Maria e con Carla e molte altre ancora di cui ora dimentico i nomi. Non vorrei essere frainteso, signora Provera: non esprimo giudizi morali su suo figlio. È giovane, si vuole probabilmente divertire, si troverà presto o tardi costretto a mettere giudizio e darsi una regolata e dimenticare questi bollori adolescenziali. Il problema è che tutte queste ragazzine erano completamente all'oscuro di tutto e non sapevano cosa dirmi. Io chiedevo loro cose completamente banali, come per esempio "qual è il numero della linea fax che mi avete preparato?" e le scoprivo a leggermi il contenuto di depliant che spiegano cosa sia un fax. (Da quel punto in poi si esprimeva prepotentemente la personalità della singola ragazza: io ne ho incontrate di ignoranti e presupponenti, ignoranti e impaurite, ignoranti ma volenterose). Il fatto che Marco non voglia o non sappia neppure preparare le sue ragazze a rispondere al telefono è mortificante per esse, ma anche indice certo di scarsa attenzione per noi del liceo tecnologico.
In conclusione, carissima signora Provera, sappia che ho parlato con la collega titolare della cattedra di italiano. Mi dice che Marco nella sua disciplina risulta inaspettatamente dotato. Ha infatti preparato una pubblicazione, chiamata "Pagine bianche", di ottima qualità. Il testo è un po' noioso se lo si legge da cima a fondo, mi dicono, ma evidentemente bene ordinato e strutturato, riccamente illustrato e copertinato, privo di errori. Di fronte a questa buona prova del suo ragazzo, signora Provera, mi permetta di dargli un consiglio. Si dia alla letteratura e dimentichi le telecomunicazioni, disciplina per la quale evidentemente egli non è affatto portato.
Originariamente pubblicato in data 04/02/2006