Cos'è un Mac?
Netto e chiaro nei suoi effetti come un risultato elettorale in aprile, Boot Camp arriva inatteso sulla scena. Fiumi d'inchiostro sono stati versati sulle sue conseguenze nel mercato. Luca Accomazzi ci aggiunge un torrentell
1984: un Mac ha i floppy da tre pollici, lo schermo grafico, il mouse, le icone, le finestre, un protocollo di rete suo, un processore particolare, un sistema operativo unico. Il PC è differente in ciascuno di questi punti: una macchina completamente diversa. 2006: arriva Boot Camp, la tecnologia Apple che consente di installare e avviare Windows sui nuovi Macintosh. È come se un pezzo del muro di Berlino fosse stato dimenticato, intatto, dal 1989 ad oggi e poi franato all'improvviso: nell'aprile scorso viene a mancare l'ultima tra le distinzioni che dicevamo.
Qualcuno dice che non cambia niente, che nel mondo si usano venti milioni di Mac e che Boot Camp riguarda solo cinquecentomila di essi: ma è una fandonia. Le statistiche dimostrano che i programmi si comprano insieme col calcolatore, o poco dopo; e la cosa di gran lunga più importante nell'informatica è il software, senza il quale l'hardware è solo un tecnologico fermaporte.
Diciamolo subito: per noi utenti è una buona notizia. Con lo stesso prezzo di sempre possiamo acquistare un calcolatore più capace. Chi l'ha già comprato e pagato si ritrova gratis le nuove capacità: un regalo software inatteso, del tipo che Apple fa spesso ai suoi clienti ma che per qualsiasi altra casa produttrice è inaudito. Mi restano il sospetto che molti non installeranno affatto Windows sui loro Mac-Intel e quello che parecchi privati, nella penombra delle loro case, si faranno prestare il CD originale di Windows dal cugino PCista e commetteranno reato nella certezza dell'impunità.
Per gli sviluppatori di software si apre un periodo di grande incertezza. Una Adobe procede come se nulla fosse successo: il 40% del suo fatturato viene da Mac, quindi il software per Mac di Adobe resta. Ai molti che sviluppavano una versione Mac OS X dei propri prodotti, con costi certi e utili non immensi, viene però di certo la tentazione di troncare l'esperienza e la spesa, invitare gli utenti Mac ad usare la versione Windows, accettare una riduzione delle copie vendute sperando che crescano però gli utili.
È abbastanza evidente che c'è un piccolo vantaggio per Microsoft: la quale venderà una manciata di copie in più del suo sistema operativo e non dovrà più sopportare i costi di sviluppo di Virtual PC. La borsa di New York è convinta che ci guadagni molto anche Apple, il cui titolo è schizzato in alto di oltre il dieci per cento all'annuncio di Boot Camp: il parere dei finanzieri è che si venderanno molti più Mac. Nel breve periodo (l'unico che interessi a Wall Street) questo è certo.
La domanda da cento milioni di computer è: perché comprare un Mac anziché un PC? Non più per la superiorità del processore G5 su Pentium, oggi che tutti usano Intel Core Duo. Per la superiorità di OS X su Windows, allora? Ma il prossimo Windows è una fotocopia di Tiger, come si vede nell'articolo di copertina di questo numero; quanto buona lo dirà il tempo, e le pecche nella sicurezza non fanno presagire bene.
Insomma, qual è e quant'è la differenza tra un Mac e un PC? La risposta la darà Apple in agosto, con l'annuncio di OS X 10.5 Leopard. Attenzione, però: se Leopard porterà con sé l'attesa capacità di eseguire programmi Windows senza riavviare, dall'interno di OS X — la tecnologia che gli studiosi di sistemi operativi chiamano virtualizzazione — allora la differenza tra Mac e PC scenderà ancora di un gradino. Mi viene in mente un diabolico gattopardismo che Jobs e i suoi potrebbero tentare: rispolverare il Yellow Box. Si tratta, qualcuno lo ricorderà, di una tecnologia che permette di eseguire in Windows i programmi "cocoa" sviluppati per Mac. Se lo facessero, e se prendesse piede, beh... Cos'è un Mac? Un computer che esegue i software scritti per Mac (come fanno i PC, ma meglio di un PC) e i programmi per PC (bene quanto un PC). Intrigante, non trovate?
Originariamente pubblicato in data 01/06/2006