Il cloud computing
Ne parlano tutti e nessuno spiega esattamente come funziona, da dove arriva, che senso ha per chi lo offre. Ci provo io in quattro parole.
Il cloud computing è una soluzione diffusasi sul mercato nel 2010 che promette di ridurre i costi a chi ha necessità di erogare molti servizi su Internet e non ha forti esigenze di continuità di servizio -- tra un attimo ne spiegherò il motivo. Di base, si tratta di affittare spazio su disco e potenza di calcolo da chi ne ha in sovrabbondanza ed è disposto ad affittare parte di quel che gli avanza.
I principali player sul mercato in questo momento sono Amazon (come Amazon Web Services) e Microsoft (con Azure), ma della partita fanno parte tutti i nomi maggiori: Google, IBM ed entro certi limiti Apple, che come spesso accade fa un po' storia a sé.
Usare il cloud computing per ospitare i vostri documenti digitali è facile. Dovete stoccare su Internet 100.000 PDF? Con il cloud computer vi costa una frazione di quel che costerebbe comprare equivalente spazio su disco in un server di vostra proprietà. Sappiate però che non è garantito che ci restino. In sostanza, può accadere che lo spazio "in sovrabbondanza" di Amazon o chi per lei smetta di essere sovrabbondante e senza cerimonie i vostri documenti vengano cancellati per fare spazio a quelli di Amazon stessa. O, a seconda del contratto, a quelli di un altro clienti del sistema cloud che paga più di voi (sono infatti possibili vere e proprie aste in alcune tipologie di contratto).
Usare il cloud computing per far girare vostri programmi è possibile più difficile. Si parla di paas (platform as a service). In sostanza, qui affittate il tempo macchine (i processori, se volete) inutilizzati ma ci sono regole e limiti importanti, per cui non potete sognarvi di prendere il vostro sitarello fatto con una soluzione lowcost tipo Joomla o WordPress e trasportarlo su piattaforma cloud senza colpo ferire.
Originariamente pubblicato in data 19/11/2011