Come sempre succede i questi casi, il testo integrale del Regolamento è disponibile in tutte le lingue ufficiali dell'Unione Europea, compreso l'italiano, sul sito europa.eu, e invitiamo chi vuole saperne tutto a leggerlo integralmente. Non è una lettura impegnativa come quella del GDPR perché cuba una cinquantina di pagine comprese le premesse e le formule di rito.

Ma mi tocca?

Cominciamo spiegando quali (pochi) venditori non si debbono preoccupare perché sono esplicitamente esentati da ogni adempimento. C'è un elenco esplicito nell'articolo 2, che recita:

• i medicinali per uso umano o veterinario e i prodotti fitosanitari;
• gli alimenti;
• i mangimi;
• le piante e gli animali vivi [...];
• i sottoprodotti e i prodotti derivati di origine animale;
• le attrezzature su cui i consumatori circolano o viaggiano, solo se non li guidano;
• gli aeromobili;
• gli oggetti d’antiquariato.

Cosa dobbiamo fare?

In estrema sintesi, dobbiamo verificare che ogni singolo articolo offerto in vendita sia accompagnato da una serie di informazioni relative alla sicurezza. In particolare:

1. Nome e recapito del produttore
2. Se il recapito al punto precedente non si trova né in Unione Europea né nell'Irlanda del Nord, nome e recapito di un responsabile locale
3. Informazioni necessarie a identificare il prodotto post-vendita. Qui la soluzione più semplice è riportare il marchio CE stampigliato su ogni esemplare, ma va bene una descrizione completa di marca, modello, foggia, eccetera, magari includendo immagini.
4. Tutte le informazioni di sicurezza, in tutte le lingue di tutti i posti dove offriamo in vendita il prodotto.

Dove devo aggiungere tutta questa pappardella?

Le informazioni vanno riportate assieme al prodotto quando lo consegnamo, ma anche nel posto in cui lo offriamo in vendita. Questo significa modificare opportunamente il nostro sito di ecommerce se ne abbiamo uno. I marketplace — come Amazon, eBay eccetera — non sono esenti e stano rendendo obbligatorie queste informazioni. All'entrata in vigore del GPSR rimuoveranno ai loro siti le offerte inadempienti.

Ma anche per l'usato?

Sì, anche per l'usato. Con l'eccezione però dei prodotti che sono stati dimostrabilmente venduti per la prima volta dentro al territorio dell'Unione Europea prima del 13 dicembre 2024 e che rispettano tutte le specifiche di sicurezza della direttiva in merito datata 2001 — la General Product Safety Directive (2001/95/EG).