Ahia! Il primato di Google è a rischio
Cosa può significare l'azione antitrust contro Google negli USA per le aziende — anche italiane
È iniziato un processo legale di 10 settimane in cui Google si difenderà dalle accuse di violazione delle norme antitrust, formulate dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ). Il processo, avviato dopo un'indagine triennale, mira a determinare se Google, che detiene oltre il 90% del mercato globale dei motori di ricerca, abbia intrapreso pratiche anticoncorrenziali dannose per i consumatori. O che abbiano stroncato sul nascere le alternative.
Il DOJ sostiene che il comportamento anticoncorrenziale di Google esiste e impedisce l'innovazione, ostacolando lo sviluppo di motori di ricerca migliori. Al centro del caso vi è la questione che Google ogni anno paga somme considerevoli a browser e produttori di cellulari per posizionarsi come motore di ricerca predefinito, in particolare Apple. Questa pratica — Google versa oltre dieci miliardi nei forzieri di Cupertino ogni anno — scoraggia Apple dallo sviluppare una alternativa, secondo l'accusa. I motori di ricerca concorrenti restano secondari e non hanno occasione di siglare accordi simili, ostacolando così la competizione.
Google rastrella oltre il 90% dei budget mondiali di pubblicità online, il che rende conveniente la pratica al gigante di Mountain View.
Possibili conseguenze
In caso il governo statunitense dovesse vincere, ciò comporterebbe dei cambiamenti significativi per Google e l'industria della pubblicità online. Google potrebbe infatti diventare meno dominante come fornitore di pubblicità, e questo avrà conseguentemente un impatto diretto su molte aziende che lavorano con la pubblicità online, come noi di Accomazzi.net, e che la utilizzano come strategia di marketing, come molti dei nostri clienti.
Attenzione però! Infatti, anche se Google dovesse vincere il caso, il panorama dei motori di ricerca, della pubblicità online e delle Big Tech in generale, potrebbe comunque cambiare. Basta ricordare il caso di IBM o di Microsoft che, nonostante siano state anche loro indagate in passato per abuso di posizione dominante, e aver vinto il caso, hanno comunque modificato alcune delle loro pratiche di business e perso il loro primato. Di conseguenzza, siamo convinti che in base a quello che la storia ci insegna, questo processo legale sarà l'inizio della fine del primato di Google come motore di ricerca. Nessun panico però, come abbiamo già ricordato in questo articolo, Google non è l'unica opzione disponibile. Bing, ad esempio, è un'altro motore di ricerca che potrebbe essere preso in considerazione.
In definitiva, l'azione legale antitrust contro Google è una questione complessa e in continua evoluzione che potrebbe avere un impatto significativo sul futuro del mondo digitale e dell'industria della pubblicità online. Resta da vedere come si evolverà questa situazione e quali saranno le conseguenze per Google, le aziende e gli utenti finali. Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa storia. Stay tuned!